venerdì 12 settembre 2008

Voci dai Campi 2008 (2)

 
Ancora testimonianze dalla Repubblica Dominicana: 

Alcuni giorni fa un collega mi chiedeva, a proposito del viaggio in Repubblica Dominicana del quale gli avevo fatto un breve racconto, quale sia lo scopo di impiegare le ferie estive per andare a lavorare altrove, senza retribuzione e pagandone i costi? Nella sua domanda non c’era sarcasmo; conosco da anni questa persona e ho capito che voleva effettivamente conoscere la motivazione che spinge a fare un viaggio del genere. La mia risposta è stata semplice: "per fare un’esperienza diversa dalla vita cui sono abituato".
Quello del mese scorso non è stato il primo campo di lavoro all’estero cui ho partecipato. Ero già sicuro quindi che parteciparvi avrebbe comportato dal primo giorno, anzi dal momento del raduno con gli amici campisti all’aeroporto di partenza, “dimenticare” per alcune settimane la vita di tutti i giorni ed iniziarne una nuova, con persone mai conosciute prima, che parlano un’altra lingua e con le quali avrei condiviso lavoro, cibo, spesso l’allegria.
Una volta partiti le esperienze si accumulano velocemente; bastano pochi giorni per sentirsi già veterani dei posti e delle situazioni, conoscitori profondi delle persone. I pensieri, le emozioni sono focalizzati lì dove stai vivendo, il proprio passato ed il proprio futuro hanno contorni meno precisi e sono comunque meno importanti del presente. Sei concentrato a fare quello che devi, nello sforzo di dare quel piccolo contributo che è nei propositi, ma vuoi anche prendere, e portare con te a casa al ritorno, un po’ della mentalità, della capacità di vivere situazioni disagiate proprie delle persone del posto.
Il tempo poi passa velocissimo, ti ritrovi subito di nuovo a casa, nel tuo ambiente, a scorrere con l’aiuto delle foto e con le e-mail dei cari amici campisti, tutti i momenti e i volti di una bella avventura.

(Pino Spagnolo)


Foto di Pino Spagnolo

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