mercoledì 3 novembre 2010

Intervista a Marco Menchinella

Abbiamo intervistato Marco Menchinella, coordinatore degli attivisti Oxfam di Perugia. Ecco la sua intervista.

Di dove sei?
Umbro di Foligno.
Quanti anni hai?
Ventiquattro.
Lavori o studi? Che genere di lavoro o studio?
Sono studente del corso di laurea specialistica di Diplomazia Multilaterale e Sicurezza Collettiva presso l’università di Perugia e coordinatore del gruppo territoriale di Oxfam.
Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero? Hai degli hobby? Quali sono i tuoi interessi?
Ultimamente il tempo libero è sempre poco. Quando ne ho, lo dedico alla musica, ai libri, ai concerti, agli amici e al mio cane. Mi interesso di tutto ciò che riguarda la violazione dei diritti umani, la democrazia partecipativa e i crimini contro l’umanità.
Da quanto collabori con Ucodep/Oxfam Italia?
Collaboro con Oxfam dal 5 novembre 2008, data di fondazione del Gruppo Territoriale di Perugia.
Perchè hai deciso di farlo?
La fondazione del gruppo è stata una diretta conseguenza della voglia mettere in pratica il mio attivismo politico. Volevo uscire dai recinti teorici nei quali gli antiquati metodi di insegnamento delle università italiane ti costringono a rimanere e fare qualcosa di originale, di produttivo per me stesso e soprattutto, per gli altri.
Quanto tempo dedichi a Oxfam Italia in media in una settimana?
Ho l’onore di fare parte di un gruppo fantastico e particolarmente attivo. Non posso fare una media di quanti giorni dedico. Tutto dipende dalle circostanze in cui ci troviamo. Nei giorni di programmazione degli eventi siamo in attività costante, in quelli relativamente più calmi ci limitiamo ad una massimo due riunioni settimanali.
Da quanto sei coordinatore e perchè hai deciso di farlo?
Fare il coordinatore è un’esperienza straordinaria, specialmente se coordini un gruppo di persone come quello di cui faccio parte. Mi piace vivere una dimensione che non è solo di solidarietà ma anche di amicizia. Siamo molto legati e questo mi fa molto molto piacere.
Cosa vuol dire per te fare il coordinatore?
Il ruolo di coordinatore credo che vada al di là dell’acquisizione di esperienze e di capacità tecniche. E’ una crescita umana. Un incentivo a sviluppare un modo di guardare la realtà in modo diverso, a concepire la comunità di cui fai parte come una società di esseri umani e non come un anonimo agglomerato di consumatori.
Da quante persone è composto il tuo gruppo? Chi sono?
Il numero degli attivisti perugini è cambiato nel corso della nostra storia. Allo stato attuale siamo dieci ma alcuni nostri collaboratori sono attualmente all’estero per via di esperienze di studio e di formazione, quindi il numero è sottostimato. Fortunatamente io ed Alessio, che si occupa di mobilitazione sociale e che attualmente è impegnato in un progetto di ricerca di nuovi volontari, siamo le uniche due presenze maschili di Oxfam Perugia. Ci sono Cecilia ed Agnese, le altre coordinatrici, Giada, che si occupa di gestire il nostro network con altre associazioni del territorio, Serena, che ha recentemente curato i rapporti con i media, Sara e Antonella, che si occupano delle relazioni con enti ed istituzioni locali e, dulcis in fundo, l’ultima arrivata Marianna. Beati fra le donne!
Quali sono state le vostre migliori iniziative, a tuo giudizio? Perchè?
Un’iniziativa di successo è stata “I Balcani al Centro”, la due giorni che abbiamo dedicato ai progetti di sviluppo di Oxfam Italia nell’area balcanica. Siamo stati i primi nel territorio a trattare dell’argomento. Abbiamo realizzato cineforum, conferenze universitarie, abbiamo esposto una mostra fotografica ed abbiamo raccolto fondi con una festa finale con tanto di musica balcanica. Abbiamo inoltre venduto tutte le 1500 sciarpe Wipala a disposizione in occasione dell’ultima marcia della pace Perugia-Assisi. Abbiamo poi ottenuto molta partecipazione per la nostra annuale cena di Natale, che quest’anno riproporremo in seconda edizione, cercando di superare le 90 presenze dell’anno scorso. Ma più o meno tutto ciò che abbiamo organizzato ha avuto un riscontro positivo. E di questo vado molto fiero.
Come sono andate le ultime piazze solidali?
Nonostante il tempo non ci sia stato di aiuto, le Piazze Solidali a Perugia sono state un evento apprezzato da tutta la cittadinanza. Non solo in termini di numero di rose vendute, ma anche a livello di interesse e di promozione dei valori dell’organizzazione.
Che progetti avete, invece, per il futuro?
Abbiamo già calendarizzato le attività e le manifestazioni che vogliamo realizzare per l’anno 2010/2011. Oltre a riproporre un evento di raccolta fondi per i progetti nei Balcani con cui, ormai, ci sentiamo legati, organizzeremo un mese di sensibilizzazione al tema dell’acqua pubblica. Siamo ancora in fase di progettazione ma abbiamo buone idee in cantiere.

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